Training Autogeno: una meditazione efficace.

Meditare con il training autogeno

Cos’è

È una tecnica di rilassamento ideata nella prima metà del XX secolo da J.H. Schultz, neurologo e psichiatra; un metodo di auto rilassamento attraverso la concentrazione mentale utilizzato per alleviare tensioni psichiche e fisiche.

La caratteristica fondamentale di questo metodo è la possibilità di ottenere, attraverso esercizi mentali, delle reali modifiche corporee che a loro volta sono in grado di influenzare la psiche. Questo è possibile perché nell’uomo mente e corpo non sono componenti autonome e indipendenti, ma sono strettamente correlate, in un rapporto di influenza reciproca e costante; è pertanto possibile attraverso semplici attività mentali produrre modificazioni delle funzioni organiche e viceversa. Per fare un esempio di questo concetto, basti pensare a quando si ha fame: è stato dimostrato che, in questi momenti, la sola idea di un buon pranzo è in grado di stimolare vere e proprie modificazioni fisiologiche, quali salivazione (la cosiddetta acquolina in bocca) e secrezione gastrica. In sostanza, sia che si mangi realmente il cibo, sia che lo si immagini solamente, il corpo reagisce nello stesso modo.
Il TA funziona secondo la medesima logica: gli esercizi di concentrazione di Schultz sono infatti particolarmente studiati e concatenati, allo scopo di portare, progressivamente, al realizzarsi di modificazioni organiche vere e proprie.

A sua volta questa generale distensione corporea produce distensione psichica perché non si può intervenire su una parte della totalità mente-corpo senza modificare tutto il resto.

Il regolare e costante allenamento fa sì che la distensione e il benessere psicofisico non debbano più essere cercati attivamente, ma si producano in modo automatico e spontaneo, come dei veri e propri riflessi. È per questa ragione che la tecnica viene chiamata Training Autogeno: autogeno significa infatti che si genera da sé senza concorso della volontà. Già dopo poche settimane di allenamento, molte persone riferiscono, infatti, che le sensazioni di benessere e calma arrivano da sole, senza che si debba far nulla.

Il training autogeno permette a chiunque lo impari di poterlo poi gestire in maniera autonoma praticamente in qualsiasi situazione e luogo.

 

Indicazioni                                       

In generale il training autogeno, per il suo effetto rilassante, è indicato ogniqualvolta ci si trovi a dover affrontare situazioni vissute come stressanti. Ormai da anni, infatti, lo si considera come una tecnica che può essere di grande aiuto nel miglioramento delle prestazioni sportive, artistiche, lavorative e mentali.

Inoltre, l’induzione della calma e la corrispondente tranquillizzazione emotiva, fanno di questa tecnica uno strumento assai efficace nella gestione degli stati d’ansia e nei disturbi in cui l’ansia ha un ruolo importante (ad es. stati di panico, fobie, disturbo ossessivo compulsivo, balbuzie, tic, ecc.).

È utile nel campo della medicina psicosomatica: la tecnica, infatti, è particolarmente indicata per disturbi come: alterazioni del sonno (soprattutto insonnia), gastriti, tachicardia e bradicardia, ipertensione essenziale, cefalea, asma e dismenorrea.

È stato applicato, con notevoli successi, anche per il tabagismo, per la preparazione al parto, la gestione del dolore, i disturbi della pelle (eczemi, orticaria, psoriasi, alopecia, pruriti), i disturbi della sessualità (impotenza e frigidità).

E in generale è utile per il benessere e l’equilibrio biologico e psicologico, il recupero delle energie fisiche e psichiche, l’introspezione e l’autocontrollo. Quindi si può praticare anche come una semplice meditazione, per migliorare il benessere generale e la capacità di stare nel qui ed ora.

Avvertenze

È chiaro, quindi, che il TA permette realmente di scaricare l’ansia e le tensioni e di equilibrare la sfera psico-fisica; tuttavia ciò non significa che la tecnica possa eliminare tutti i vissuti negativi e le difficoltà della vita quotidiana.
Il TA permette di affrontare meglio tali elementi disturbanti, di correggerli o contenerli, ma non può risolverli, in quanto non va a fondo nei problemi, né ha fra i suoi scopi la ristrutturazione profonda della personalità dell’individuo.

Perciò, qualora se ne riconosca l’opportunità, è utile integrare la tecnica base di Schultz con altri interventi di tipo più propriamente psicologico o psicoterapeutico.

Nella vita quotidiana ci si addestra costantemente a fare qualcosa, nel TA, al contrario, ci si avvicina al non fare. Nella cultura occidentale l’uomo vive del e per il mondo esterno e il suo mondo interno si atrofizza. Con l’allenamento al TA si conquista la capacità di staccarsi dalla pressione dell’agire e della volontà di operare sulla realtà per adattarla ai nostri fini: con la meditazione ci si allena a non allenarsi!

 

Fabiana Faustini, psicologa a Brescia

Collaboro con Fondazione Poliambulanza e offro sostegno psicologico nel mio studio. Mi piace scrivere di psicologia in tutte le sue mille sfumature.


 
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