L’armonia di coppia? Un’equa divisione dei compiti

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Da recenti studi è emerso che un'equa divisione dei compiti (insieme ad una vita stabile e soddisfacente) è una delle chiavi per un matrimonio riuscito che dura nel corso del tempo. Ebbene sì, capricci, individualismo, orgoglio, rigidità di carattere, insofferenza… sono tutte caratteristiche che alla lunga possono aumentare le distanze. E se è vero che un’equa suddivisione dei compiti tiene uniti, cosa si intende esattamente per equa? Ecco tre interessanti scoperte sulla divisione del lavoro tra le coppie, che suggeriscono come vissuti, confronti e cambiamenti giocano un ruolo importante nella percezione di equità per i partner.

 

1) È questione di divisioni.

Le coppie non sono sempre d’accordo sulla ripartizione del lavoro dentro le mura domestiche: ciascun partner sopravvaluta il proprio contribuito nella gestione della casa e delle faccende domestiche. In un recente studio psicologico, infatti, le persone hanno fornito molti più esempi dei propri contributi alla relazione rispetto a quelli dati dal partner. Questo risultato è un esempio di pregiudizio egocentrico: è molto più facile per le persone vedere e ricordare i propri apporti, mentre è probabile che dimentichino o facciano passare in secondo piano gli aiuti ricevuti.

2) Diventare genitori.

La transizione verso la genitorialità sembra cambiare la divisione del lavoro. Se prima della nascita del primo figlio le attività domestiche erano abbastanza equamente divise tra lui e lei, sembra che nove mesi dopo la nascita del bambino, le donne trascorrano molto più tempo nelle attività domestiche e in tutte le attività legate alla cura dei bambini, mentre gli uomini trascorrono più tempo a lavorare sia poco prima che dopo la nascita del bambino.

3) Sii realista.

Un'altra scoperta interessante di questo studio è stata la discrepanza tra quanto tempo le persone hanno percepito di aver trascorso in attività rispetto al tempo effettivamente trascorso. Tutti i partecipanti hanno stimato il numero di ore trascorse in lavori domestici e di assistenza all'infanzia in un tot di ore ma la realtà dei fatti ha dimostrato che in media ne trascorrevano molte meno! Ad esempio, le donne hanno stimato di aver trascorso 21,8 ore nella cura dei figli, quando in realtà erano solo 8,4.

La maggior parte della ricerca sulla divisione dei compiti tra partner si è da sempre concentrata sulle differenze di genere nelle coppie eterosessuali, tuttavia i ricercatori guardano sempre più alla divisione del lavoro nelle coppie dello stesso sesso, dove non esistono pregiudizi di genere. Questi studi tendono a rivelare che la divisione del lavoro è più equa tra le coppie dello stesso sesso, ma sembra che la disuguaglianza diventa più pronunciata quando un partner guadagna di più.

E allora, se dividere i compiti garantisce una vita di coppia sana e duratura, attenzione a non sopravvalutare troppo il proprio contributo e a riconoscere gli sforzi fatti dall’altro. E se nemmeno così il tuo partner comprende che la suddivisione non è proprio equa, provate a fare a cambio per qualche giornata intera… questo è un semplice modo per mettersi nei panni altrui.
Provare per credere!

Fonti:

Nakamura, M., & Akiyoshi, M. (2015). What determines the perception of fairness regarding household division of labor between spouses?. PloS one, 10(7).
Yavorsky, J. E., Kamp Dush, C. M., & Schoppe‐Sullivan, S. J. (2015). The production of inequality: The gender division of labor across the transition to parenthood. Journal of Marriage and Family, 77(3), 662-679.

 

Fabiana Faustini, psicologa a Brescia

Collaboro con Fondazione Poliambulanza e offro sostegno psicologico nel mio studio. Mi piace scrivere di psicologia in tutte le sue mille sfumature.


 
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