Non devi essere felice per forza.

Non devi essere felice per forza
Chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia
— Paulo Coelho

In una società prestazionale, in cui devi produrre, fatturare, mantenere un buon lavoro e al contempo essere perfetto, andare in palestra, essere in forma e fare tutto questo con il sorriso, apparire felici e funzionanti può sembrare una necessità irrinunciabile. La nostra collettività ci chiama ad essere sempre prestanti, a non sbagliare e a perseguire un ideale di felicità irrealistico. Ma nel momento in cui le persone non riescono a raggiungere questo modello di perfetta felicità si sentono fallite.

È quello che succede quando le richieste esterne sono troppe o troppo alte e tu ti alzi con un’infinita malinconia e nessuna voglia di sorridere ed essere felice. Ti senti in colpa perché non lo sei, quando in realtà non ti manca nulla, e ti stampi un bel sorriso sulle labbra anche se in realtà dentro di te vorresti semplicemente abbassare la saracinesca della tua vita, spegnere le luci e stare in pace, immerso nella tua infinita tristezza. Ma non puoi farlo perché la spinta ad essere perfetti in tutto, nel corpo, nella mente, nella carriera è troppo forte. E il senso di colpa è dietro l’angolo.

Siamo nel mondo in cui ci sono corsi per essere felici, corsi per vivere una buona vita, corsi per imparare ad essere perfetti, corsi per sviluppare il pensiero positivo… e l’altra faccia della medaglia non può che essere un eccesso di ansia e depressione. Perché desiderare di raggiungere questo tipo di felicità è un obiettivo talmente ambizioso e irrealistico che crea inevitabilmente stress.

Diverse ricerche dimostrano come le persone che mettono come traguardo la propria felicità tendono, mediamente, a essere meno felici delle altre. A dirlo è anche Susan David, psicologa presso la Harvard Medical School che parla di “ossessione della felicità” e di inflazione di metodi per sviluppare il pensiero positivo. Queste sono attitudini che portano a ignorare le emozioni più scomode come ansia, paura, rabbia, tristezza. Ci si disabitua a riconoscerle e a gestirle impedendo di reagire in modo resiliente e di imparare a conviverci.

Per non parlare del fatto che sforzarsi di non avere pensieri negativi non fa che ingigantirli. È il classico effetto “non pensare all’elefante”: ricercare a tutti i costi emozioni positive, porta a provare in modo più frequente e intenso emozioni negative. Quando una persona sente di non dover provare certi sentimenti, promuove uno stato di disagio emotivo e di auto-svalutazione quando prova proprio questi sentimenti negativi.

È importante imparare ad accettare tutte le emozioni e a non nascondere i sentimenti negativi. Pensa all’amore, che regala gioie e delusioni; alla vita lavorativa piena di gratificazioni ma che al contempo crea ansia, paura e stress. La vita è fatta di un’ampia gamma di emozioni, non sempre piacevoli, ma tutte indispensabili.

💡Attenzione💡

L’erba del vicino è sempre più verde o tutti gli altri sono sempre felici e io no. Ma sei proprio sicuro che sia così? Basta guardarsi intorno per capire come questa sia solo una falsa credenza: ciascuno di noi nella propria vita alterna momenti di serenità a momenti difficili… nessuno di noi è immune alla sofferenza. La convinzione di essere l’unico al mondo infelice provoca generalmente un maggior senso di infelicità. Lascia che la tua vita scorra in modo naturale, accetta gli alti e bassi fisiologici che puoi incontrare sul tuo cammino.

Lascia che le emozioni siano libere di alternarsi dentro e fuori di te… così sarai la miglior versione di te stesso:
non per forza una persona perennemente felice ma una persona vera! ☀︎

 

Fabiana Fustini, psicologa a Brescia

Collaboro con Fondazione Poliambulanza e offro sostegno psicologico nel mio studio. Mi piace scrivere di psicologia in tutte le sue mille sfumature.


 
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